Perché Torino 1864

L’interesse ad approfondire cosa era effettivamente successo a Torino nel settembre 1864, a cui talvolta si accenna sotto la pudica etichetta “i fatti di Torino”, era presente in Fondazione Savej da parecchi anni.

Le solenni celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, durante le quali non si è fatto il minimo accenno a quei tragici eventi, sono state un motivo in più per concentrare l’attenzione sulle stragi del settembre 1864. Di qui è nato il progetto Torino 1864.
Questi gli obiettivi perseguiti:

  • Ricordare le singole vittime, per rendere loro quella giustizia che era stata negata.
  • Raccogliere e rendere accessibile la relativa documentazione d’archivio.
  • Cercare di capire meglio il contesto storico in cui è maturata la strage.

Il tutto considerando il tragico evento come punto di passaggio tra la fase di costruzione dell’Unità d’Italia, che il Piemonte ha vissuto da protagonista, e la successiva, che ha visto una sostanziale emarginazione del Piemonte nella gestione del paese ormai unificato.
Un passaggio storico in cui i piemontesi, consapevoli cittadini di uno stato democratico che avevano convintamente voluto, scoprono improvvisamente di poter essere considerati, da quello stesso stato, una plebaglia turbolenta che si può impunemente reprimere nel sangue alla prima occasione.

La fase iniziale del progetto di ricerca è stata dedicata alla raccolta del materiale di archivio, in parte accessibile via internet, in larga parte acquisito direttamente presso archivi storici; fra questi una fonte importante è stato l’Archivio Storico di Torino.
Acquisito il materiale documentale, il progetto si è differenziato verso tre obiettivi:

  • Predisposizione di una base documentale, fruibile via internet, in modo da renderla disponibile anche per future ulteriori attività di ricerca e di studio.
  • Pubblicazione di un libro dove i tragici fatti del settembre 1864 sono analizzati anche alla luce di quanto pubblicato sui giornali dell’epoca, stante la parzialità dei documenti ufficiali.
  • Commemorazione pubblica delle vittime della strage, in coincidenza con il 150° anniversario dei tragici eventi del settembre 1864.

Per la Fondazione Savej questa iniziativa, rientra perfettamente nei suoi fini statutari di “tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale piemontese”.
Nel proseguimento delle attività di ricerca, è emersa l’ulteriore esigenza di “risarcire” le vittime del torto subito quando già erano morti: la mancata azione di responsabilità nei confronti dei responsabili della strage, peraltro chiaramente individuabili.
Questo grave torto alle vittime della strage è stato fatto dalla Camera dei Deputati del Regno d’Italia che, dopo una lunga discussione gonfia di retorica patriottarda, ha deciso, il 23 gennaio 1865, che nessuno era colpevole della strage.

E questa giustizia negata è ancora più grave, se possibile, della strage medesima.

A distanza di 150 anni dalla strage di Torino rimasta impunita, sappiamo quanto sia lungo l’elenco di stragi di cittadini italiani che non hanno trovato colpevoli.
Per questo riteniamo che riandare con la memoria a quanto è successo 150 anni fa non sia solo guardare al passato, ma è voler cercare le radici del nostro futuro.

Per l’attività di ricerca sul contesto storico in cui è maturata la strage di Torino, determinante è stato il contributo del prof. Valerio Monti, al quale vanno i miei più vivi ringraziamenti.

La ricerca del prof. Monti avrà come risultato un libro, di prossima pubblicazione a cura della Fondazione Savej.

La base documentale, aperta a possibili nuovi inserimenti, sarà resa accessibile via internet sul sito www.torino1864.it, a cura della Fondazione Savej

Enrico Eandi