Archivi categoria: 3. I responsabili

La Civilta Cattolica

La Civiltà Cattolica – Anno Decimosesto – vol.I, Serie VI, 1865, Roma, pag. 490-491
Una serie di articoli su “i casi di Torino” tratta dal fascicolo del febbraio 1865. Trattandosi di una pubblicazione dei Gesuiti, si tratta sicuramente di una interpretazione di parte, vista la situazione, all’epoca, dei rapporti tra Chiesa cattolica e il neonato Regno d’Italia.
Tuttavia, sono interessanti le considerazioni sui rapporti tra il Piemonte e lo Stato italiano, nel contesto in cui sono maturati i tragici casi di Torino.

Tratto da Google Books.

Articolo 2.
Conclusioni fiscali contro i Gendarmi, colpevoli delle stragi del 21 e 22 settembre.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 490-491

Articolo 3.
Una proposta d’indennità alle vittime è reietta dalla Camera; petizione al Senato, rubata dai partigiani del Peruzzi.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 491-493

Articolo 4.
Malcontento popolare pel voto della Camera sopra l’inquisizione di quei fatti.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 493-495

Articolo 5.
I Deputati scappano a casa; sforzi inutili del loro Presidente per riadunarli.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 495

Articolo 7.
Tumulti e dimostrazioni contro il Governo e la Camera.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 497-499

Articolo 8.
Violenze di plebe per una festa da ballo nella Reggia; oltraggi a Diplomatici stranieri e al Re; contegno del Municipio.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 499-503

Articolo 9.
Vittorio Emmanuele abbandona Torino e va a Firenze.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 503-506

I casi di Torino.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 513-521

I responsabili

A fronte della dimensione della strage, come si era via via venuta configurando, la prima preoccupazione del Ministro dell’Interno Peruzzi, in questo validamente supportato dal segretario Silvio Spaventa, era stata quella di sviluppare un’attiva campagna di disinformazione, per ribaltare sui manifestanti la responsabilità delle stragi.
Questa attività di disinformazione e di calunnia nei confronti dei manifestanti, si sviluppava tramite comunicazioni ai prefetti di tutta Italia, oltre che nel fornire notizie false ai giornali governativi.
Malgrado questa intensa attività finalizzata a giustificare il dissennato comportamento di polizia e carabinieri,  il Ministero ottenne solo in parte il risultato voluto, essendo  impossibile nascondere del tutto quello che era avvenuto nelle piazze di Torino, alla presenza di migliaia di persone.

Quello che sicuramente il Ministero è riuscito ad ottenere, è il silenzio degli organi di stampa italiani, ovvero dare a loro una visione distorta e falsa di quanto avvenuto a Torino.

Alcune voci si sono però subito levate, per denunciare la realtà dei fatti e le precise responsabilità delle stragi: il Primo Ministro Minghetti, il Ministro degli Interni Peruzzi ed il Segretario del Ministero degli Interni, e capo delle forze di polizia, Silvio Spaventa.

Queste sono alcune delle più significative  prese di posizione contro  le false informazioni  diramate dal  Ministero, per giungere a formulare delle precise accuse nei confronti di singoli ministri.

PIERRE CHARLES MATHON DE LA VARENNE – La vérité sul les événements de Turin en septembre 1864, E. Dentu Éditeur, 1865, Parigi.
Si tratta di un testo pubblicato a Parigi, già nel 1865, dove le precise accuse ai responsabili della strage sono supportate dai documenti ufficiali, di cui l’inchiesta amministrativa del comune di Torino, costituisce l’elemento centrale.

Tratto da Google Books.

MARCO VENEZIANO – Il ministero dell’assassinio e le notti di Torino, 1864, Lugano.
Questo testo, pubblicato a Lugano, muove esplicite accuse ai ministri, basandosi sempre su fatti desunti da documenti ufficiali, di cui l’inchiesta amministrativa di Casimiro Ara costituisce la fonte principale.
L’autore, nella descrizione del succedersi degli avvenimenti, contrappone alla incapacità e al mal fare dei ministri, il comportamento fermo e dignitoso del sindaco di Torino, Luserna di Rorà.
In appendice, il testo della “Rappresentanza” indirizzata dal municipio di Torino al Governo per rivendicare, a fronte delle accuse di municipalismo, la posizione di Torino relativamente al trasferimento delle capitale.

Tratto da Google Books.

Le giornate di Torino nel settembre 1864, Tipografia Artero e Comp., 1864, Torino.
Scritto anonimo,  forse opera dell’editore, presenta una sua ricostruzione dei tragici fatti di Torino, mettendo in evidenza la correttezza del comportamento del Sindaco e del Consiglio comunale, a fronte delle falsità diffuse dal ministero, “ imperciocché gl’illusi e gl’ingannati furono molti, quantunque pochi fossero gl’ingannatori”.

Tratto da Google Books.

E.B. -Torino alle città rivali ­ – Tipografia Artero e Comp., 1864, Torino
Un’appassionata difesa delle ragioni di Torino di fronte alle accuse di municipalismo, rivolte a Torino dalle altre città italiane, frutto delle calunnie e delle falsità propalate dal governo in relazione al trasferimento della capitale ed ai conseguenti tragici eventi.

L’opuscolo è tratto dall’Archivio Storico della Città di Torino (Collocazione SI/CN 4629).

La Civiltà Cattolica – Anno Decimosesto – vol.I, Serie VI, 1865, Roma, pag. 490-491
Una serie di articoli su “i casi di Torino” tratta dal fascicolo del febbraio 1865. Trattandosi di una pubblicazione dei Gesuiti, si tratta sicuramente di una interpretazione di parte, vista la situazione, all’epoca, dei rapporti tra Chiesa cattolica e il neonato Regno d’Italia.
Tuttavia, sono interessanti le considerazioni sui rapporti tra il Piemonte e lo Stato italiano, nel contesto in cui sono maturati i tragici casi di Torino.

Tratto da Google Books.

Articolo 2.
Conclusioni fiscali contro i Gendarmi, colpevoli delle stragi del 21 e 22 settembre.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 490-491

Articolo 3.
Una proposta d’indennità alle vittime è reietta dalla Camera; petizione al Senato, rubata dai partigiani del Peruzzi.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 491-493

Articolo 4.
Malcontento popolare pel voto della Camera sopra l’inquisizione di quei fatti.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 493-495

Articolo 5.
I Deputati scappano a casa; sforzi inutili del loro Presidente per riadunarli.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 495

Articolo 7.
Tumulti e dimostrazioni contro il Governo e la Camera.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 497-499

Articolo 8.
Violenze di plebe per una festa da ballo nella Reggia; oltraggi a Diplomatici stranieri e al Re; contegno del Municipio.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 499-503

Articolo 9.
Vittorio Emmanuele abbandona Torino e va a Firenze.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 503-506

I casi di Torino.
in La Civiltà Cattolica, Anno Decimosesto, vol.I, Serie VI, Roma, 1865, pag. 513-521